Si chiama Pulvera – come “polvere” nel dialetto brianzolo, ma anche come pulv-era, “era della polvere” – ed è una startup che fa dell’ecosostenibilità la sua ragion d’essere: sfrutta il know-how e la tecnologia della polverizzazione con cui si produce il flock, la “polvere magica” ottenuta dal riutilizzo delle fibre tessili e dei loro avanzi – oggi impiegata in una vasta gamma di settori, dalla moda all’automotive, dal packaging di lusso alla cosmetica, fino al design industriale per realizzare materiali innovativi e soluzioni di design.
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